Napoli, la lotta al racket si sposta sul web

Il racket è una piaga che continua a minacciare la dignità e la sicurezza di tante persone, che spesso si trovano costrette a pagare la camorra per vivere più tranquillamente. Tuttavia, c’è chi decide di non piegarsi e di lottare per liberarsi da questa schiavitù. È il caso della Federazione antiracket italiana, che ha inaugurato la sua sede a Chiaiano, a Napoli, con la presenza di importanti figure come il procuratore Nicola Gratteri, il prefetto Michele di Bari e il questore Maurizio Agricola.

Il questore Agricola ha sottolineato come le denunce per usura ed estorsione siano ancora troppo poche rispetto alla reale portata del racket. Per questo è fondamentale creare una rete di sostegno e di aiuto per le vittime, che spesso si sentono sole e impotenti di fronte a queste minacce.

L’associazione antiracket di Chiaiano, intitolata a Francesco Tammaro, vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono denunciare e liberarsi da questa schiavitù. È importante unirsi e non restare isolati, come dimostra la triste storia di Tammaro, ucciso dalla camorra dopo aver denunciato.

Anche a Caivano, le estorsioni del clan Angelino hanno terrorizzato imprenditori, commercianti e persino spacciatori, che si sono visti costretti a pagare somme anche molto elevate per poter lavorare in pace. Purtroppo, nessuna delle vittime ha denunciato il racket alle autorità, finché i carabinieri di Castello di Cisterna non hanno eseguito 14 arresti.

La lotta al racket è una sfida difficile ma necessaria, per togliere risorse e potere alla camorra e restituire dignità e sicurezza alle persone oneste. È importante unirsi e non restare soli di fronte a queste minacce, per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.

Articolo precedenteL’uomo di 40 anni arrestato a Milano
Articolo successivoCaccia al criminale: l’uomo di Castellammare di Stabia condannato per mafia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui