A 46 anni dalla strage di via Fani a Roma, sabato scorso sono stati commemorati i caduti dell’attentato compiuto il 16 marzo 1978 da un commando brigatista. Il vicebrigadiere di pubblica sicurezza Francesco Zizzi, le guardie di pubblica sicurezza Raffaele Iozzino e Giulio Rivera, il maresciallo maggiore dei carabinieri Oreste Leonardi e l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, tutti membri della scorta dell’onorevole Aldo Moro, sono stati uccisi durante il rapimento del Presidente della Democrazia Cristiana.

In occasione di questo triste anniversario, il capo della Polizia Vittorio Pisani ha deposto una corona d’alloro davanti alla lapide che commemora il sacrificio di questi cinque servitori dello Stato. È importante mantenere viva la memoria di questi eroi e far conoscere la loro storia alle nuove generazioni. Per questo motivo, sono state intitolate caserme e spazi pubblici in diverse città in onore dei caduti.

Giulio Rivera ha una scuola a Campobasso, sua città natale, intitolata in suo onore. Francesco Zizzi ha una caserma a Parma, dove ha svolto il suo primo servizio. Raffaele Iozzino ha una piazza e una scuola a Casola, nella provincia di Napoli, sua città natale.

È importante non dimenticare il sacrificio di queste persone che hanno dato la vita per difendere la sicurezza e la democrazia del nostro Paese. La Medaglia d’oro al Valor civile conferita ai caduti nella strage è un segno tangibile del riconoscimento della loro eroica azione. Che il loro coraggio e il loro impegno possano essere un esempio per tutti noi, affinché situazioni simili non si ripetano mai più nella nostra storia.

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