Napoli. Un terribile fatto di sangue ha scosso la città lo scorso febbraio, quando Pasquale Pinto ha ucciso la moglie Ewa Kaminska prima di togliersi la vita. Secondo le indagini, l’uomo avrebbe reagito in maniera violenta alla tentata rapina della pistola, convinto che la camorra fosse dietro all’aggressione e temendo una possibile vendetta nei confronti dei propri figli. Pinto, ex guardia giurata, aveva anche manifestato preoccupazione per l’eccessiva libertà concessa dalla moglie ai ragazzi, temendo che potesse portare a una tragica fine.

Dopo aver ucciso la moglie, Pinto ha sparato alcuni colpi di pistola dalla finestra, mettendo in allarme l’intero quartiere di San Giovanni a Teduccio. Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente, ma quando sono entrate in casa hanno trovato solo i corpi senza vita dei coniugi. Mentre Ewa era stata uccisa con fendenti e colpi di pistola, Pasquale è stato trovato morto per un attacco cardiaco, nonostante inizialmente si fosse ipotizzata un’overdose di medicinali.

La tragedia ha sconvolto la comunità locale, lasciando tutti attoniti di fronte a un gesto così estremo e violento. Le indagini proseguono per fare luce su tutti i dettagli di questa terribile vicenda, che ha segnato per sempre la vita di due persone e delle loro famiglie.

Articolo precedenteNapoli unita per Michele: la speranza di un ritorno a casa
Articolo successivoAssolti a testa alta: il processo per spaccio a Montesarchio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui