Il prossimo 24 giugno il giudice Anita Polito valuterà le richieste di abbreviato e di messa alla prova presentate dai legali dei sette minorenni coinvolti negli stupri di Caivano, in provincia di Napoli. Le vittime, due cuginette di 10 e 12 anni, sono state violentate lo scorso anno.
Non è escluso che il giudice possa decidere contro l’istituto della “messa alla prova”, nonostante i fatti siano avvenuti prima del cosiddetto “Decreto Caivano” del 15 settembre 2023. Questo decreto prevede la sospensione del processo e l’affidamento del minore ai servizi della giustizia minorile, che svolgono attività di osservazione, sostegno e controllo in collaborazione con i servizi degli enti locali.
Anche gli avvocati dei due maggiorenni accusati degli stessi fatti hanno presentato istanza di abbreviato: Pasquale Mosca, 19 anni, ha chiesto l’abbreviato condizionato e una perizia psichiatrica, mentre Giuseppe Varriale, 19 anni, ha chiesto l’abbreviato non condizionato.
La vicenda di Caivano ha sollevato un acceso dibattito sulla gestione dei reati sessuali commessi da minori. Il “Decreto Caivano” ha introdotto nuove misure per la riabilitazione, ma la sua efficacia è ancora oggetto di discussione.
Il caso sarà seguito con attenzione per comprendere come la giustizia italiana affronterà questa delicata tematica.

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