Un dramma familiare si è consumato nel quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli lo scorso 8 febbraio, quando Pasquale Pinto, ex guardia giurata, ha ucciso la moglie Ewa Kaminska e poi ha perso la vita a causa di un arresto cardiaco. Le indagini hanno rivelato che non si è trattato di un suicidio, bensì di un tragico evento legato alla paura della mafia e alla protezione dei propri figli.

Pinto, convinto che la rapina della sua pistola di ordinanza fosse stata organizzata dalla camorra, temeva per la sicurezza dei suoi tre figli. La sua preoccupazione per la permissività della moglie nei confronti dei ragazzi lo ha portato a una lite che ha avuto conseguenze fatali. Dopo aver sparato diversi colpi di pistola dalla finestra, creando panico nel quartiere, Pinto è stato trovato senza vita, ma senza segni visibili di violenza.

Le testimonianze raccolte hanno svelato un quadro di difficoltà economiche e di stress legato alla perdita del lavoro a causa di ferite subite durante la rapina. Nonostante tutto, Pinto si impegnava per garantire il benessere della sua famiglia, ma la paura della vendetta della camorra lo ha portato a un tragico epilogo.

La vicenda di Pasquale Pinto e della sua famiglia rimane ancora avvolta nel mistero, mentre le indagini proseguono alla ricerca di ulteriori dettagli che possano far luce su questo dramma familiare che ha sconvolto il quartiere di San Giovanni a Teduccio.

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