La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Salerno, insieme al C.O.S.C. Campania Basilicata e Molise, ha eseguito recentemente cinque misure cautelari personali nell’ambito di un procedimento penale riguardante reati di truffa tramite phishing. Queste misure cautelari erano state inizialmente respinte dal gip, ma sono state successivamente emesse dal Tribunale per il riesame e confermate dalla Corte di Cassazione.

L’individuazione dei presunti autori dei reati è stata possibile grazie a una denuncia presentata da una vittima che aveva perso tutti i suoi risparmi. Successivamente sono state eseguite perquisizioni e sequestri di materiale informatico presso un Ufficio Postale, che hanno permesso di raccogliere prove a carico degli indagati. Le indagini sono state arricchite con intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche che hanno permesso di contestare ulteriori reati, come frodi commesse tramite telefonate da presunti funzionari dell’Ufficio Antifrode di Poste Italiane s.p.a.

Questa complessa attività investigativa ha portato alla luce un grave quadro indiziario a carico dei cinque indagati, che dovranno ora rispondere delle loro azioni di fronte al giudice dibattimentale. La lotta contro il phishing e le truffe informatiche è sempre più importante in un’epoca in cui la tecnologia è sempre più presente nella nostra vita quotidiana.

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