Attraversando la passeggiata nel verde costeggiata dalle antiche tombe della necropoli di Porta Nocera, si giunge a un luogo unico e sacro: l’area espositiva dei calchi di vittime dell’eruzione del Vesuvio, rinvenute in prossimità della antica Porta di Nocera. Grazie agli interventi di manutenzione e restauro, i calchi sono nuovamente fruibili, consentendo ai visitatori di avvicinarsi e contemplare i dettagli di queste tragiche figure umane immortalate dall’eruzione.

L’area di Porta Nocera, situata al di fuori del circuito murario di Pompei, fu portata alla luce durante gli scavi condotti nel 1952. Tra le vittime ritrovate, si distingue un uomo adulto in posizione prona, un adolescente steso sul fianco sinistro e un adulto riverso sul fianco destro. Ogni calco racconta una storia di dolore e tragedia, offrendo uno sguardo diretto sulla morte dei cittadini di Pompei durante l’eruzione.

Gli interventi di manutenzione e cura dei calchi di Porta Nocera hanno permesso di rendere l’area espositiva fruibile al pubblico, valorizzando uno degli allestimenti storici realizzati dall’archeologo Maiuri. Grazie a nuove balaustre in ferro e pannelli di protezione migliorati, i visitatori possono ora apprezzare appieno i dettagli di queste antiche testimonianze di vita e morte a Pompei.

I calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio sono un’importante testimonianza storica che ci invita a riflettere sulla fragilità della vita e sull’impatto devastante dei disastri naturali. Attraverso la manutenzione e la valorizzazione di queste opere, conserviamo la memoria di coloro che hanno perso la vita in un evento che ha segnato per sempre la storia di Pompei e del mondo antico.

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