Il caso dell’omicidio dell’imprenditore agricolo Pasquale Guarino a Santa Maria Capua Vetere ha avuto un epilogo giudiziario che lascia molti interrogativi aperti. Dopo quattro processi e cinque anni di carcere, l’imputato Argit Turshilla è stato assolto per mancanza di prove dalla Corte di Appello di Napoli. Turshilla era stato arrestato nel 2018 e accusato di essere uno dei responsabili dell’omicidio, avvenuto durante una rapina nella sua azienda. La sua assoluzione arriva dopo diverse condanne e annullamenti da parte della Corte di Cassazione.
Nella vicenda è coinvolto anche il cugino di Turshilla, Roland Turshilla, dipendente di Guarino al momento del fatto. Roland è stato arrestato per la seconda volta e accusato di concorso in omicidio. Insieme a un altro sospettato, al momento latitante, sono considerati i presunti partecipi ai fatti, anche se gli esecutori materiali restano ancora senza un nome.
La famiglia di Guarino, costituitasi parte civile nel processo, si dichiara profondamente sconvolta dall’esito della sentenza di assoluzione. Il loro avvocato, Dezio Ferraro, annuncia la possibilità di proporre ricorso in Cassazione per cercare giustizia per la morte dell’imprenditore. Resta ancora il dolore e l’ingiustizia di un omicidio senza colpevole, che continua a pesare su tutti coloro che hanno vissuto da vicino questa tragedia.