Il fantasma dello sgombero torna a minacciare le 38 famiglie residenti nel complesso edilizio di housing sociale di Sant’Agnello. La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di Torre Annunziata contro il provvedimento del gip del tribunale oplontino che aveva sospeso lo sgombero delle palazzine di via Monsignor Bonaventura Gargiulo. Questa decisione è stata presa nell’ambito di un’inchiesta su una presunta lottizzazione abusiva, che ha portato al sequestro preventivo e al rinvio a giudizio di diverse persone, tra cui l’ex sindaco Piergiorgio Sagristani.
Le 38 famiglie coinvolte avevano “occupato” gli alloggi a loro assegnati due anni fa, quando lo sgombero era stato richiesto dalla Procura. Tuttavia, il gip aveva sospeso l’operazione con il rinvio a giudizio, ma la Cassazione ha stabilito che questa decisione non spettava a lui. Secondo la Suprema Corte, il provvedimento di sequestro aveva assunto stabilità e non poteva essere rivalutato dal giudice.
Inoltre, i giudici hanno evidenziato l’aggravio urbanistico causato dalla presenza delle famiglie nell’immobile occupato. Ora la Cassazione ha rinviato gli atti al gip di Torre Annunziata, che dovrà pronunciarsi nuovamente secondo i principi dettati dalla terza sezione penale.
Il procuratore Nunzio Fragliasso ha commentato la decisione della Cassazione, sottolineando che le doglianze della Procura sono state ritenute giuste. Ora si attende il nuovo pronunciamento del gip del tribunale di Torre Annunziata, che dovrà attenersi ai principi enunciati dalla Cassazione.