Il caso delle trentasei opere di Picasso sequestrate a Salerno e ritenute contraffatte sta per giungere a una svolta, con l’udienza preliminare che si terrà lunedì 22 aprile presso il tribunale di Roma. L’unico imputato in questa vicenda è il collezionista Marcello Santelia, 77 anni, originario di Nocera Inferiore, per il quale il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per detenzione di opere contraffatte e ricettazione.
Santelia, difeso dagli avvocati Nocera e Spagnuolo, possiede da tempo queste trentasei opere, ereditate dal padre e conservate nella sua abitazione. La situazione è emersa quando il collezionista ha deciso di vendere uno dei quadri a Dubai e ha richiesto l’autorizzazione al Ministero della Cultura per esportarlo. È stato proprio in questo contesto che è emerso il sospetto di contraffazione, con la Fondazione Picasso che ha confermato che l’opera in questione era un falso con firma apocrifa.
I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale sono intervenuti e hanno sequestrato l’intera collezione di Santelia, portando avanti le indagini che hanno portato all’udienza preliminare in programma per lunedì. Si tratta di un caso di grande rilevanza nel mondo dell’arte, che potrebbe avere importanti conseguenze per il collezionista e per il mercato delle opere d’arte contraffatte.