Il sindaco di Camerota, Mario Scarpitta, ha dichiarato di essere ancora indeciso se impugnare la sentenza del Tar dinanzi al Consiglio di Stato. La decisione è stata presa durante la seduta del consiglio comunale, convocata su richiesta dei consiglieri di opposizione. La seduta è stata sollecitata dal gruppo Uniti per cambiare dopo che il Tar ha rigettato il ricorso del Comune contro la Soprintendenza, dichiarando illegittimi i lavori eseguiti sulla falesia.

Durante la seduta, la minoranza ha proposto di attivare le procedure per sanare quanto realizzato, come richiesto dalla Soprintendenza, per non rischiare di perdere il finanziamento per il restauro dell’area interessata dai lavori di messa in sicurezza della strada del Mingardo. Tuttavia, la proposta è stata respinta dalla maggioranza.

Il legale rappresentante del Comune, l’avvocato Pasquale D’Angiolillo, ritiene che ci siano i presupposti per ribaltare il verdetto del Tar e che i lavori eseguiti tra Cala del Cefalo e Cala Finocchiara, inclusi quelli con l’utilizzo di materiale esplosivo, siano legittimi per la messa in sicurezza della strada.

Il sindaco Scarpitta ha difeso gli interventi come necessari per la tutela dell’incolumità pubblica e ha sottolineato che è la prima volta che vengono eseguiti su quella strada interventi di questo tipo.

Camerota ora attende di capire se il Comune impugnerà o meno la sentenza del Tar al Consiglio di Stato, mentre la Conferenza di servizi per il progetto di restauro del sito è già in corso.

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