Napoli Nord: indagati rinunciano a rispondere alle domande del gip

Alcuni degli indagati coinvolti nell’inchiesta sulle mazzette per i permessi a costruire ad Aversa hanno deciso di non rispondere alle domande del giudice Donata Di Sarno. Tra di loro ci sono Alfonso Cecere e il geometra Geppino Minale, che si riservano di essere interrogati in un secondo momento. Entrambi hanno però respinto le accuse con dichiarazioni spontanee, difesi rispettivamente dagli avvocati Maurizio Abbate e Alfredo Marrandino.

Anche l’imprenditore Yari Cecere, figlio di Alfonso, ha scelto di non replicare alle accuse davanti al gip. L’inchiesta ha portato alla luce una presunta gestione clientelare dell’ufficio tecnico comunale, con Minale che avrebbe ricevuto denaro per favorire le pratiche degli imprenditori Cecere per i permessi a costruire. Secondo l’accusa, avrebbero alterato i progetti e consentito operazioni edilizie con aumenti di volumetrie non consentiti.

Davanti al giudice si sono presentati anche Anna Cavaliere, Raffaele Truosolo e il dirigente del Comune Raffaele Serpico per l’interrogatorio. Gli avvocati difensori annunciano ricorso al tribunale del Riesame per i loro assistiti.

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