Il gip di Napoli ha emesso una misura cautelare in carcere per il 73enne Gennaro Petrucci, accusato di essere il mandante dell’omicidio dell’ingegner Salvatore Coppola. L’omicidio è avvenuto lo scorso marzo nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli. Le indagini hanno portato alla luce un movente legato a una disputa immobiliare riguardante una villa a Portici.

La villa, di proprietà della società di Silvana Fucito, moglie di Petrucci, è stata sequestrata nel 2014 dalla Guardia di Finanza per frode fiscale. Nel 2015 è stata avviata una procedura di esproprio e vendita dell’immobile, aggiudicato nel 2021 a una società di San Giorgio a Cremano. Petrucci e Fucito contestavano l’aggiudicazione, sostenendo che dietro la società vi fosse Salvatore Abbate, legato a clan camorristici.

Secondo le indagini, Petrucci avrebbe assoldato Mario De Simone per uccidere Coppola, che si era presentato con Abbate durante un sopralluogo all’immobile oggetto della disputa. Gli inquirenti sostengono che De Simone avrebbe ricevuto 20mila euro per l’esecuzione del delitto, come dimostrano alcune intercettazioni.

La vicenda mette in luce una trama intricata legata al mondo degli affari e della criminalità organizzata, con conseguenze tragiche per la vittima e le persone coinvolte. La giustizia sta facendo il suo corso per portare alla luce la verità e punire i responsabili di questo terribile crimine.

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