Una nuova svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Pasquale Guarino, l’imprenditore agricolo di Santa Maria Capua Vetere ucciso nel 2015 durante una tentata rapina. I giudici del Tribunale del Riesame di Napoli hanno annullato l’ordinanza cautelare nei confronti di Algert Datja, muratore albanese di 33 anni, ritenuto l’esecutore materiale del crimine. La difesa ha sottolineato la mancanza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Datja, che ora è libero e potrebbe tornare in Inghilterra.

Le indagini, condotte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere insieme ai carabinieri e all’Interpol, hanno portato all’individuazione di Datja come uno dei tre uomini autori della rapina grazie a testimonianze e all’analisi delle celle telefoniche. Dopo essere stato estradato dal Regno Unito, Datja si è consegnato alle autorità italiane e è stato arrestato a Roma.

Oltre a Datja, è coinvolto nell’inchiesta anche Roland Turshilla, dipendente di Guarino al momento del fatto. Un terzo albanese, Argit Turshilla, cugino di Roland, è stato invece assolto per mancanza di prove. Gli inquirenti ritengono che i tre uomini abbiano rapinato Guarino per i tremila euro incassati al mercato.

La vicenda continua ad essere piena di misteri e incertezze, con poche prove concrete a disposizione degli investigatori. La lotta per la verità sull’omicidio di Pasquale Guarino sembra essere ancora lunga e complicata.

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