SAN MARTINO VALLE CAUDINA- Nell’aula di giustizia si è svolta di recente una testimonianza da parte di un imprenditore vittima di usura da parte di Gerardo Marino, condannato in primo grado per gli stessi reati. Il terzo indagato, Clemente Caliendo, cognato di Marino, attualmente ai domiciliari per la vicenda giudiziaria, ha risposto alle domande del giudice riguardo al suo coinvolgimento nella vicenda criminosa. L’imprenditore, che non si è costituito in giudizio come persona offesa, ha raccontato di come fosse costretto a versare i ratei usurari a Marino e di quale fosse il ruolo di Caliendo nella vicenda. È emerso che l’imprenditore aveva dato dei soldi a Caliendo da consegnare a Marino, ma ha negato che fossero riferiti all’usura. La difesa ha chiesto se Caliendo fosse consapevole della natura usuraria dei soldi, ma l’imprenditore non è stato in grado di confermarlo. L’imprenditore ha anche dichiarato di non ricordare quando e come aveva ricevuto i soldi da Marino. Infine, ha affermato di non aver mai avuto paura di Caliendo, mentre considerava Marino più intimidatorio. L’udienza è stata rinviata al prossimo 5 luglio.

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