La decisione della Ottava Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli di annullare la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’architetto Fabio Guerriero ha destato molte discussioni. Gli avvocati difensori, Marino Capone e Nicola Quatrano, hanno sottolineato l’insussistenza delle esigenze cautelari che hanno portato alla scarcerazione immediata del loro assistito.

I giudici del Tribunale della Libertà hanno rigettato l’eccezione difensiva legata al mancato accesso ai file audio e alle registrazioni, sostenendo che gli atti erano stati trasmessi regolarmente dalla Procura al Riesame. Inoltre, hanno superato la questione relativa alla contestazione del reato di rivelazione del segreto d’ufficio proposta dalla difesa.

La liberazione di Guerriero è stata determinata dalla diversità della sua posizione rispetto agli altri coinvolti nelle indagini dei Carabinieri e dei militari della Procura delle Fiamme Gialle. Gli avvocati hanno sottolineato che Guerriero aveva un rapporto meno stretto con gli altri indagati e che non esisteva il rischio di recidiva.

Nella ricostruzione dei fatti, è emerso che la Smiraglia aveva un controllo sistematico sulle procedure di concorso, come già evidenziato nella misura cautelare firmata dal Gip Giulio Argenio. Si è inoltre parlato di proposte fatte da Guerriero alla Smiraglia prima che fossero noti i nomi della Commissione che si sarebbe insediata.

Ora si dovrà attendere di vedere se la Procura impugnerà la decisione del Tribunale del Riesame. La vicenda continua a destare interesse e ad alimentare il dibattito sulla giustizia e sulle misure cautelari.

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