Durante un’operazione di controllo e monitoraggio al carcere di Salerno, sono stati trovati e sequestrati due microtelefoni completi di caricabatteria. La denuncia è stata fatta da Orlando Scocca, rappresentante della Fp Cgil Campania per la Polizia Penitenziaria. Secondo Scocca, il carcere di Salerno ha una grave carenza di personale e un sovraffollamento che supera il 150% della capienza ordinaria. In queste condizioni, la ricerca di telefoni tramite perquisizioni comporta un ulteriore carico di lavoro per i poliziotti penitenziari, che svolgono il loro compito con spirito di abnegazione e nel rispetto della legalità.
Mirko Manna, rappresentante nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, ha sottolineato che l’utilizzo di telefoni cellulari in carcere non è solo un modo per restare in contatto con i familiari, ma può essere anche uno strumento di controllo e sopraffazione dei detenuti più deboli da parte di quelli più pericolosi. Inoltre, i telefoni possono essere utilizzati per dare ordini o gestire traffici illegali all’esterno, permettendo ai detenuti di mantenere il proprio status criminale nonostante la detenzione.