Il clima nelle carceri italiane è sempre più teso, con episodi di violenza che coinvolgono sia il personale penitenziario che i detenuti stessi. Secondo quanto denunciato dai sindacati della polizia penitenziaria, la situazione è diventata particolarmente critica in un ospedale penitenziario, dove i detenuti armati hanno distrutto una sezione detentiva.

Il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, ha dichiarato che il personale è costretto a vivere in una sorta di prigionia, con detenuti violenti che impongono la propria legge e mettono a repentaglio la sicurezza di chi lavora nelle carceri. La violenza sarebbe scaturita da una pretesa di un detenuto nei confronti del personale sanitario, ma si è poi estesa ai reparti, creando una situazione di estrema tensione.

Di Giacomo ha evidenziato anche il problema del sovraffollamento nelle carceri campane, definendole le peggiori d’Italia per diversi motivi tra cui la carenza di organico, i suicidi e le morti per altre cause, le aggressioni al personale e la diffusione di droga e telefonini. Nel solo primo quadrimestre di quest’anno sono state registrate ben 272 aggressioni agli agenti, un numero preoccupante che testimonia la gravità della situazione.

È evidente che il sistema carcerario italiano necessita di interventi urgenti per garantire la sicurezza di chi vi lavora e per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, al fine di prevenire episodi di violenza come quelli denunciati dai sindacati della polizia penitenziaria.

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