Ieri a Poggiomarino si è tenuto l’ultimo saluto ad Alessandro Panariello, l’operaio 21enne tragicamente ucciso da una lastra di acciaio mentre lavorava in un cantiere edile a Scafati. La parrocchia di Sant’Antonio da Padova era gremita di parenti, amici e conoscenti che hanno voluto rendere omaggio al giovane manovale strappato via improvvisamente dalla vita. La cerimonia si è svolta in un clima di profondo dolore, con tutti i presenti commossi e con lo sguardo rivolto al feretro, giunto dalla sala mortuaria dell’ospedale di Nocera Inferiore.

I familiari di Alessandro erano seduti in prima fila, con la madre Flora, il compagno e la fidanzata del ragazzo. Quest’ultima aveva iniziato una convivenza con Alessandro, il primo passo verso un futuro insieme. Le parole del parroco padre Aldo D’Andria sono state toccanti, sottolineando la tragedia che ha colpito una famiglia unita dall’amore e rivolgendo parole di conforto alla madre del giovane. Anche il sindaco di Poggiomarino e altri rappresentanti dell’amministrazione comunale erano presenti per dare il loro supporto.

Dopo la funzione religiosa, il feretro è stato accompagnato al cimitero di Scafati tra gli applausi e le note della musica che Alessandro amava. Nel frattempo, l’inchiesta della Procura di Nocera Inferiore per fare luce sulla tragedia e accertare eventuali responsabilità è in corso. Sono state iscritte 5 persone come indagate, tra cui i titolari delle ditte coinvolte e il coordinatore per la sicurezza dei lavori sul cantiere.

La morte di Alessandro ha scosso la comunità e ha sollevato interrogativi sulle condizioni di lavoro precarie e sulla mancanza di regolarizzazione della sua posizione lavorativa. La speranza è che giustizia venga fatta e che tragedie come queste non si ripetano mai più.

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