AVELLINO- Un’intercettazione tra l’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e l’ex dirigente comunale, Filomena Smiraglia, ha portato alla luce un presunto caso di manipolazione dei risultati di un concorso. Le cimici e le telecamere installate negli uffici di Palazzo di Città hanno registrato una conversazione in cui Festa sembrava suggerire di favorire determinati candidati. Nonostante il sindaco abbia negato di aver fornito aiuti, le prove raccolte dai Carabinieri sembrano confermare il contrario.

Il Tribunale del Riesame di Napoli ha esaminato le nuove intercettazioni e le prove raccolte dagli investigatori, smentendo la versione difensiva di Festa e Smiraglia. Le conversazioni intercettate sembrano confermare che le domande della prova scritta erano state rivelate e utilizzate a favore di alcuni candidati. In particolare, un candidato aveva ricevuto il materiale relativo alla prova orale prima dell’esame, suggerendo un’irregolarità nel processo di selezione.

Nonostante i tentativi di difendersi e di giustificare le proprie azioni, Festa e Smiraglia sembrano essere stati coinvolti in un caso di favoritismo e manipolazione dei risultati del concorso. Il Tribunale del Riesame ha respinto le loro difese e ha confermato che le prove raccolte sono sufficienti per dimostrare la colpevolezza dei due imputati.

Questa vicenda mette in luce la necessità di garantire la trasparenza e l’equità nei processi di selezione e di assunzione del personale pubblico. La corruzione e il favoritismo minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e danneggiano l’immagine delle amministrazioni pubbliche. È importante che casi come questo vengano portati alla luce e che vengano adottate misure per prevenire e punire simili comportamenti in futuro.

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