Il 22 maggio è una data che resterà impressa nella storia, poiché oggi Norvegia, Irlanda e Spagna hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina. Questa decisione arriva nel giorno in cui alcune soldatesse israeliane rapite da Hamas otto mesi fa sono state mostrate in un video, seminude e ferite, indicando che potrebbero essere stuprate per essere tenute incinte.
La domanda che sorge spontanea è: perché proprio oggi questa decisione? Se il futuro Stato di Palestina sarà guidato da Hamas, si accetterebbe l’idea di annientare Israele, l’unica democrazia in quella parte del mondo. Seguire lo slogan “Dal fiume al mare” significherebbe mettere a rischio la stabilità della regione.
Le motivazioni non espresse di questi governi potrebbero essere lette come un tentativo di evitare le conseguenze delle pressioni terroristiche che potrebbero scatenarsi una volta sconfitti sul terreno. Come accadde con la crescita del regime nazista, l’ignavia dei Paesi occidentali potrebbe permettere a questi folli di perpetrare atrocità.
L’opportunismo e il silenzio di alcuni governanti potrebbero scatenare una deflagrazione ancora peggiore. È importante riflettere sulle decisioni che vengono prese e sulle possibili conseguenze che potrebbero scaturirne. La pace in Medio Oriente è un obiettivo fondamentale, ma deve essere raggiunta nel rispetto dei diritti e della sicurezza di tutti i popoli coinvolti.