La Corte di Appello di Napoli ha assolto Esterina Pagano, conosciuta come a’ sgarra, dal reato di indebita percezione del beneficio del reddito di cittadinanza. La donna, moglie di un boss della camorra, era stata condannata in primo grado a un anno e 4 mesi di reclusione per aver ottenuto il beneficio statuale per un importo di 9mila euro. Tuttavia, la Corte ha stabilito che il fatto non è più previsto come reato, in quanto il beneficio statale era stato sospeso e quindi il reato è decaduto.
La storia di Esterina Pagano, conosciuta come a’ sgarra, ha suscitato scalpore in tutto il paese. La donna, 67enne di San Cipriano d’Aversa, è la moglie di un noto boss della camorra, Armando Letizia, madre di un ergastolano e zia di un altro criminale. Nonostante la sua famiglia fosse coinvolta in attività illegali, Esterina ha ottenuto il beneficio del reddito di cittadinanza, usufruendone per un importo di 9mila euro.
Dopo accertamenti della guardia di finanza e dell’Inps, il beneficio è stato sospeso e la donna è stata processata in primo grado. Tuttavia, la Corte di Appello di Napoli ha deciso di assolverla, in quanto il fatto non è più considerato reato, essendo venuto meno il conseguimento dell’aiuto statale.
L’avvocato di Esterina Pagano, Ferdinando Letizia, si è detto soddisfatto della decisione della Corte e ha sottolineato che la sua assistita è stata vittima di un equivoco. La vicenda della ‘sgarra’ ha destato molte polemiche e ha sollevato dibattiti sull’efficacia del reddito di cittadinanza e sulle modalità di controllo e verifica dei beneficiari.
In conclusione, la vicenda di Esterina Pagano dimostra l’importanza di una corretta gestione dei benefici statali e la necessità di un controllo accurato per evitare abusi e malversazioni. La decisione della Corte di Appello di Napoli ha sancito l’assoluzione della donna, ma ha anche sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’efficacia del sistema di welfare in Italia.