Simonetta Lamberti, una bambina di undici anni, è diventata un simbolo della lotta alla criminalità organizzata. La sua tragica storia, avvenuta il 29 maggio 1982, quando è stata colpita da un proiettile mentre si trovava con il padre ad Cava de’ Tirreni, ha commosso e indignato l’intera Italia. Simonetta, una bambina dal volto angelico e dai capelli biondi, rappresentava l’innocenza e la gioia di vivere, ma è stata vittima della violenza della camorra.

Il padre di Simonetta, Alfonso Lamberti, procuratore di Salerno e Sala Consilina, era un uomo coraggioso e determinato nel combattere la criminalità organizzata. La sua condotta irreprensibile lo aveva reso un obiettivo per i sicari della camorra, che non hanno esitato a colpire anche la sua famiglia per eliminarlo. Simonetta è stata uccisa in modo spietato, senza alcuna pietà per la sua giovane vita.

Oggi la storia di Simonetta viene raccontata attraverso il progetto ” #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità”, che ha lo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni sui valori della legalità e della giustizia. Gli studenti, come Rocco Graziani, stanno portando avanti questo progetto con impegno e dedizione, per mantenere viva la memoria di Simonetta e di tutte le vittime innocenti della criminalità.

La lotta alla criminalità organizzata è un impegno di tutti, e attraverso la conoscenza e la diffusione delle storie come quella di Simonetta Lamberti, possiamo contribuire a costruire una società più giusta e solidale. La giustizia ha fatto il suo corso nel caso di Simonetta, ma è importante continuare a ricordare e onorare la sua memoria, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.

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