Sul ciglio della strada venerdì sera a Eboli, Haidar Al Jaf è stato trovato da una pattuglia dei vigili urbani, circondato da un gruppo di ragazzi. Questi giovani hanno attirato l’attenzione della polizia municipale per chiedere aiuto per il giovane, un 27enne proveniente dal Kurdistan iracheno, studente fuggito dalla fame e dalla guerra. È una storia di solidarietà e umanità che dimostra che non ci sono solo feste rumorose e movida. I ragazzi hanno visto il giovane in difficoltà, con problemi di deambulazione e ferite visibili, e si sono avvicinati per aiutarlo. Haidar ha chiesto cibo e acqua e i ragazzi hanno raccolto qualche soldo per comprare qualcosa da mangiare e da bere. Grazie all’intervento del sindaco Mario Conte e del presidente dell’azienda speciale Assi, Donato Guercio, il giovane ha trovato rifugio temporaneo in un centro di accoglienza locale. Si sta valutando la possibilità di avviare l’iter per l’asilo politico per garantire i suoi diritti e la sua dignità. Le sue condizioni di salute sono buone e verrà seguito da assistenti sociali e da una sociologa. La messa in sicurezza di Haidar è un atto di civiltà che dimostra che la solidarietà e l’umanità sono ancora presenti nella nostra società.