Il disastro ferroviario che ha coinvolto la linea storica Salerno-Napoli ha portato a una serie di denunce contro il Comune di Salerno, la società Rete Ferroviaria Italiana Spa e il ministero dei Trasporti da parte dei proprietari della proprietà Caiafa. Gli eredi Caiafa hanno evidenziato come la loro proprietà abbia subito danni a causa del passaggio dei treni, culminando in uno smottamento nel gennaio 2024. Secondo la famiglia, i danni sono stati causati dall’incuria degli impianti radicali della vegetazione e dalle vibrazioni dei treni, che hanno compromesso la stabilità dell’edificio. Nonostante la disponibilità iniziale a collaborare per la realizzazione dell’opera, la società Rfi si è chiusa alla trattativa, imponendo alla famiglia Caiafa costi considerevoli per l’abbattimento dell’edificio e per la messa in sicurezza del terreno circostante. La proprietà, vincolata dalla sovraintendenza e costruita da un antenato eroe di guerra, è diventata oggetto di contesa economica tra i privati e Rfi, che sembra non voler considerare alternative meno drastiche. La famiglia Caiafa si trova ora ad affrontare non solo la perdita del proprio bene, ma anche una pesante spesa economica imposta loro dalla società ferroviaria.