Margherita Spada, una donna di 58 anni di Castel Volturno, è stata condannata ai domiciliari fuori regione e all’uso del braccialetto elettronico. Questa decisione è stata presa dal giudice Pasquale D’angelo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a seguito delle accuse di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante della metodologia mafiosa.

Spada è stata coinvolta in un’indagine della Dda di Napoli, dove è emerso il suo ruolo chiave nello spaccio di droga lungo il litorale domizio. Gestiva la base logistica a Castel Volturno per la vendita di stupefacenti, principalmente cocaina, per conto del clan dei Casalesi. Lo spaccio avveniva solo con il consenso della fazione Bidognetti del clan, dietro pagamento di tangenti.

La donna era già ai domiciliari per queste attività illegali e continuava a spacciare dalla sua abitazione in via Abate Teodomaro. Le manette sono scattate lo scorso marzo, ma è stata nuovamente rimandata ai domiciliari in attesa del processo. Questa volta, però, fuori regione con il braccialetto elettronico.

La storia di Margherita Spada dimostra ancora una volta l’importanza di combattere il traffico di droga e le attività criminali legate ad esso. Speriamo che giustizia venga fatta e che si possa contrastare efficacemente il fenomeno dello spaccio di droga sul nostro territorio.

Articolo precedenteL’ombra di M.C.: il poliziotto accusato di stalking a Santa Maria Capua Vetere
Articolo successivoCorsa a rischio: malore in zona ex Saint Gobain a Caserta

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui