Il processo di secondo grado per l’omicidio di Maurizio Cerrato, custode del Parco Archeologico di Pompei, è iniziato oggi presso la Corte d’Assise d’Appello di Napoli. Quattro imputati, condannati in primo grado a 23 anni di reclusione, si sono presentati in aula per affrontare la giustizia.

La moglie di Cerrato, Tania Sorrentino, non ha esitato a mostrare la sua determinazione di fronte agli assassini del marito. Ha dichiarato di restare a Torre Annunziata e di continuare a lottare per la verità. Durante l’udienza, si sono costituite parti civili il Comune di Torre Annunziata e la Fondazione Polis, dimostrando il sostegno alla famiglia di Cerrato.

Le parole degli avvocati degli imputati, che hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti, hanno suscitato perplessità e dolore in Tania Sorrentino. Ha ribadito che suo marito non si sarebbe mai autoinflitto la coltellata che lo ha ucciso.

Il giudice ha stabilito il calendario delle prossime udienze, che riprenderanno il 10 giugno con la requisitoria del sostituto procuratore generale e le conclusioni degli avvocati di parte civile. Tania Sorrentino e la figlia Maria Adriana, coinvolta nell’aggressione, continueranno a lottare per ottenere giustizia per Maurizio Cerrato.

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