Una madre di 42 anni è stata assolta dall’accusa di aver ucciso suo figlio di soli due anni e mezzo. I giudici della Corte d’Assise di Napoli hanno stabilito che la donna non era in grado di intendere e volere quando commise l’omicidio. Dopo aver soffocato il bambino e gettato il suo corpo in mare a Torre del Greco, la madre è stata sottoposta a diversi esami psichiatrici che hanno confermato la sua incapacità di intendere e volere in quel momento. Il marito, al termine della lettura della sentenza, ha reagito con rabbia definendo la moglie “assassina” e gridando che doveva morire. La donna rimarrà ora in una struttura di cura in libertà vigilata per 15 anni. Il procuratore che rappresentava l’accusa ha chiesto l’assoluzione, e i giudici hanno accolto la richiesta. Questa vicenda tragica ci ricorda quanto sia importante prestare attenzione alla salute mentale e alla fragilità delle persone, soprattutto in situazioni così drammatiche.

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