La cattura dei latitanti: il lavoro dei carabinieri nella lotta alla criminalità organizzata

La cattura dei latitanti rappresenta un segmento importante, se non decisivo, nella lotta alla criminalità organizzata. È uno dei pilastri su cui poggia il lavoro dei carabinieri dei nuclei investigativi dei comandi dell’Arma, ma negli ultimi anni lo è diventato sempre di più a Napoli e nella provincia. Come sottolinea il maggiore Andrea Coratza, comandante del Nucleo di Castello di Cisterna, che per territorio e pericolosità dei clan rappresenta un baluardo nel contrasto alla camorra. L’ufficiale, appena 42enne e da venti anni in servizio come ufficiale, guida la struttura da un anno e mezzo. Prima è stato a capo della compagnia di Giugliano con ottimi risultati, ottenuti prima pure a Moncalieri (in provincia di Torino).

Il maggiore Coratza ha ricordato alcune delle catture più importanti avvenute sotto il suo comando, tra cui quella di Luigi Cacciapuoti, capo del clan Ferrara-Cacciapuoti di Villaricca. Altri latitanti di rilievo catturati includono Antonio Angelino di Caivano, Luigi Carandente Tartaglia di Quarto Flegreo, Andrea Aloia di Acerra, Fabio D’Agostino detto “Bimbo d’oro” e Davide Pescatore della “167” di Arzano.

Il maggiore ha sottolineato l’importanza della sezione altamente specializzata “Catturandi” all’interno del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, composta da investigatori esperti e conoscitori del territorio. Ha inoltre menzionato l’utilizzo del web patrolling come strumento tecnologico nella lotta contro la criminalità organizzata.

Riguardo alla differenza tra la camorra di Napoli e quella di provincia, il maggiore ha evidenziato che la criminalità organizzata in città presenta una struttura e un’organizzazione diverse rispetto a quella della provincia. In provincia, la situazione è spesso più stabile e la camorra assomiglia in alcuni aspetti alla mafia.

Infine, rispondendo alla domanda sulla pericolosità dei clan, il maggiore ha sottolineato che lo Stato è più forte e che non è possibile dare a un clan la patente di maggiore pericolosità rispetto agli altri. La lotta contro la criminalità organizzata continua, con i carabinieri impegnati nella cattura dei latitanti e nel contrasto ai clan che minacciano la sicurezza del territorio.

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