La morte del maestro Francesco Mastrogiovanni, avvenuta nel 2009 dopo un trattamento sanitario obbligatorio nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, continua a suscitare dolore e rabbia nei suoi familiari. La recente decisione della Corte d’Appello di Salerno di rigettare la richiesta di risarcimento danni ha riaperto vecchie ferite e portato alla luce nuove domande. La nipote del maestro, Grazia Serra, con parole struggenti ha scritto una lettera-sfogo al suo caro zio Franco, esprimendo tutta la sua sofferenza e il suo disappunto per l’ingiustizia subita.

Nonostante una precedente condanna dei medici e degli infermieri responsabili della morte di Mastrogiovanni per sequestro di persona, la Corte d’Appello non ha riconosciuto il nesso di causalità tra la loro condotta e il decesso del maestro. Questa decisione ha scatenato la rabbia della famiglia, che da anni lotta per far emergere la verità su quanto accaduto. Grazie alla loro determinazione, la morte di Mastrogiovanni ha suscitato grande attenzione mediatica a livello nazionale, mettendo in discussione il trattamento sanitario obbligatorio e sollevando dubbi sui metodi adottati nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo.

La nipote Grazia ha ricevuto numerosi messaggi di sostegno e solidarietà, elogiando la sua costante lotta per la verità e la giustizia. Nonostante le difficoltà e le delusioni, la famiglia Mastrogiovanni continua a chiedere giustizia per il loro caro zio Franco, sperando che un giorno la verità possa finalmente emergere e che la sua morte non sia stata vana. La memoria di Francesco Mastrogiovanni vive nei cuori dei suoi cari, che non smetteranno mai di combattere per rendere giustizia al loro amato maestro.

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