Sette arrestati per caporalato a Napoli e Caserta: sfruttavano oltre 60 braccianti extracomunitari

Le forze dell’ordine hanno portato avanti un’operazione contro il caporalato a Napoli e Caserta, arrestando sette persone accusate di sfruttamento di oltre 60 braccianti extracomunitari nei campi del Casertano. Tra i sette arrestati, tre sono finiti in carcere e quattro ai domiciliari, con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in agricoltura.

Le indagini condotte hanno rivelato un quadro di sfruttamento gravissimo: i braccianti venivano pagati una miseria, tra 1,80 e 2,00 euro l’ora, per giornate lavorative che arrivavano fino a 16 ore. Dovevano lavorare in condizioni disumane, senza riposo, senza servizi igienici e senza dispositivi di sicurezza. Venivano trasportati sui luoghi di lavoro su furgoni fatiscenti e vivevano in baracche precarie. Chi provava a ribellarsi subiva minacce e soprusi, fino alla minaccia di morte.

L’operazione ha portato anche al sequestro di un’azienda agricola legata a due degli indagati, del valore di circa 200.000 euro. Questo duro colpo al caporalato, un fenomeno ancora diffuso in alcune zone d’Italia, dimostra la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare lo sfruttamento lavorativo.

È importante combattere il caporalato e garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti i lavoratori, senza alcuna forma di sfruttamento. L’opinione pubblica è ancora scossa per le notizie di sfruttamento e abusi, come la tragica morte di un cittadino indiano abbandonato ferito dal suo datore di lavoro. È fondamentale continuare a denunciare e reprimere queste pratiche illegali per proteggere i diritti dei lavoratori e garantire un lavoro dignitoso per tutti.

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