La Procura di Milano ha chiesto il processo per gli amministratori di fatto e di diritto di una società con sede a Salerno, accusati di frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta nell’inchiesta sul Centro di permanenza rimpatri di via Corelli a Milano. Secondo le indagini, i migranti sarebbero stati rinchiusi in condizioni disumane e infernali. I pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio dopo il sequestro di un ramo dell’azienda che gestiva il Cpr. L’ispezione della Guardia di Finanza ha portato alla luce una situazione inaccettabile: cibo pieno di vermi, assenza di mediatori culturali e linguistici, uso costante di psicofarmaci, letti e bagni fatiscenti. Inoltre, l’uomo è accusato di aver presentato documentazione contraffatta in altre gare d’appalto per la gestione di centri di accoglienza per stranieri in varie città. Ora spetta al gup decidere sul caso.