Il Comune di Ischia ha vinto una battaglia legale contro un contribuente riguardo alla quantificazione della Tarsu relativa al 2010 per un ristorante. Dopo una lunga disputa legale, la Corte di Cassazione ha dato ragione all’Ente, che potrà ora incassare quanto richiesto. La Commissione Tributaria Regionale aveva inizialmente accolto in parte l’appello del contribuente, riducendo la superficie tassabile da mq 371 a mq 297. Tuttavia, il Comune ha contestato questa decisione e ha presentato ricorso in Cassazione.

La Corte Suprema ha ritenuto fondate le argomentazioni del Comune, sottolineando che la normativa vigente stabilisce che la superficie tassabile non può essere inferiore all’80% della superficie catastale. Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che la superficie tassabile doveva essere calcolata sulla base dei mq 487, e non dei mq 371 come indicato inizialmente.

Inoltre, la Corte ha respinto le argomentazioni del contribuente riguardo a precedenti giudizi favorevoli, sottolineando che il giudicato esterno non si applica a diverse annualità del tributo come la Tarsu. Infine, la Corte ha sottolineato che il contribuente non ha fornito prove sufficienti per contestare il calcolo effettuato dal Comune.

In conclusione, il ristoratore dovrà pagare la Tarsu nella misura stabilita dal Comune, dopo una lunga e complessa battaglia legale.

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