La camorra a nord di Napoli ha deciso di diversificare le proprie attività puntando al business degli affitti brevi per garantirsi incassi puliti e al riparo dal blitz e sequestri. Gli inquirenti della Procura di Napoli, guidata da Nicola Gratteri, hanno individuato il ruolo di Mariangela Carrozza, moglie di Oscar Pecorelli, come figura chiave di questa operazione. Mariangela ha acquistato un immobile e ha depositato l’istanza per accreditamento come esercente di affitti brevi, con l’obiettivo di diversificare le operazioni di riciclaggio.
L’operazione congiunta dei carabinieri e della Squadra mobile di Napoli ha portato a diciannove arresti per associazione camorristica, due omicidi e un tentato omicidio. Sono stati sequestrati otto milioni di beni e una trentina di presunti prestanomi utilizzati per riciclare i proventi dell’attività economica. Tra gli indagati spunta il nome di un giovane esperto di informatica, Alessandro S., accusato di riciclaggio in concorso con il boss Pecorelli.
La trama di intestazioni fittizie coinvolge decine di società e beni, dalle quote societarie in negozi di artigianato a un circolo culturale dedicato a Lady Diana. L’indagine ha confermato il pressing della camorra sulle aste immobiliari, con presunti prestanome che acquistano immobili in regime di monopolio. È emerso un filone d’oro nel riciclaggio tramite valuta elettronica, con la conversione di denaro tradizionale in codici elettronici per acquisti di lusso.
In conclusione, la camorra a nord di Napoli ha puntato al business degli affitti brevi come nuova fonte di reddito, ma le indagini della Procura di Napoli stanno mettendo a nudo le intricate operazioni di riciclaggio e il coinvolgimento di diverse figure chiave nell’organizzazione criminale.