Il medico di Maiori, Maurizio Coppola, è stato assolto insieme al notaio Emilia D’Antonio e due testimoni dall’accusa di aver circuito un’anziana donna per ottenere l’eredità. Il medico era stato accusato di vari reati, tra cui circonvenzione di incapace, appropriazione indebita e falso in atto pubblico in concorso con il notaio di Angri. Le parti civili, i familiari della donna esclusi dall’asse ereditario, sono stati assistiti dall’avvocato Vincenzo Rispoli. Le indagini sono partite dalla denuncia della nipote della defunta nel 2015.
Secondo l’accusa, il medico avrebbe cercato di ottenere l’eredità della donna convincendola a redigere un testamento a suo favore, ma dopo il rifiuto di due notai si sarebbe rivolto alla D’Antonio che avrebbe accettato. Tuttavia, la badante dell’anziana ha testimoniato che la donna era cieca, immobile e spesso assente, e che il notaio e i testimoni non erano mai andati a casa sua.
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi e ha confermato le sentenze di assoluzione emesse dal Tribunale e dalla Corte di Appello di Salerno, sostenendo la regolarità dell’atto testamentario e la totale infondatezza delle accuse contro i due professionisti. La sentenza ha assolto definitivamente il medico e il notaio, confermando che le accuse erano del tutto infondate.