La Guardia di Finanza ha quindi proceduto al sequestro dei beni della società e del suo amministratore unico per un importo complessivo di quasi sei milioni di euro, al fine di confiscare direttamente i profitti derivanti dai reati commessi. Le indagini hanno rivelato un intricato meccanismo di frode volto a compensare debiti fiscali con crediti d’imposta non dovuti, ottenuti attraverso progetti di ricerca e sviluppo non conformi alla normativa vigente.
Il parere del MIMIT ha evidenziato la mancanza dei requisiti di innovazione richiesti per accedere ai benefici fiscali per i quattro progetti di R&S, mentre l’analisi di rischio dell’Agenzia delle Entrate ha confermato le irregolarità. Gli accertamenti hanno inoltre dimostrato che la società ha utilizzato costi non pertinenti e spese non legittime per ottenere crediti d’imposta, emessi da società compiacenti che hanno emesso fatture per operazioni inesistenti.
Le attività investigative continuano per accertare eventuali responsabilità penali e recuperare il denaro illecitamente ottenuto. La Guardia di Finanza di Avellino ha dimostrato ancora una volta la sua determinazione nel contrastare fenomeni di evasione fiscale e frode, garantendo il rispetto delle regole e della legalità nel settore dell’autotrasporto.