L’imprenditore agricolo Aniello D’Angelo, residente a Casapulla, è stato oggetto di una richiesta di rinvio a giudizio da parte del Pubblico Ministero del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Daniela Pannone. L’accusa nei confronti dell’uomo, di 62 anni, riguarda la morte dell’operaio agricolo Salvatore Ferraro, avvenuta durante un incidente sul luogo di lavoro.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti dei carabinieri, Ferraro non era stato assunto regolarmente e stava svolgendo la sua attività durante la raccolta di ciliegie in un frutteto di proprietà di D’Angelo a Castel di Sasso. Durante il suo lavoro, Ferraro è stato folgorato mentre maneggiava una scala in alluminio e urtava i cavi elettrici presenti sul frutteto, che hanno causato la sua morte.

La Procura della Repubblica ha contestato ad Aniello D’Angelo anche la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, poiché non ha tenuto conto delle capacità lavorative e delle condizioni di salute e sicurezza dell’operaio, né lo ha sottoposto a visita medica per accertarne l’idoneità alla mansione che svolgeva.

Il PM ha inoltre sottolineato che il lavoratore non era stato formato né informato sui rischi della sua attività lavorativa e del luogo in cui operava. L’udienza preliminare dinanzi al Giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stata fissata per martedì 2 luglio, durante la quale si costituiranno parte civile la moglie e i figli di Salvatore Ferraro, assistiti dall’avvocato Alfonso Iovino.

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