È stato un momento di riconoscimento profondo. Non ci eravamo mai presentate, ma c’era qualcosa che ci legava. Maria Rosaria era una donna straordinaria, piena di vita e di passioni. Amava raccontare di sé, delle persone che amava, delle sue esperienze di vita. Parlava con affetto delle colleghe del liceo Villari di Napoli, dell’amico Vittorio che la aiutava con la spesa, dei fidanzati passati, della famiglia e degli studenti che considerava quasi come figli.
La scuola era la sua passione, amava il contatto diretto con gli studenti e sapeva guidarli con saggezza e profondità. Era una persona che amava ascoltare le storie degli altri, appassionata di poesia e di musica, in particolare di Vecchioni e De Andrè. Ricordo quando le parlai del concerto di Vecchioni a Lioni e come si fosse entusiasmata all’idea di andarci insieme. Ma purtroppo, il tempo non ce lo ha concesso.
Maria Rosaria aveva tante passioni, dalla chiromanzia ai sogni che la turbavano, fino alla malattia con cui aveva dovuto fare i conti. Non ha mai perso le sue abitudini, che la riempivano di significato: la passeggiata a via Toledo, il caffè nello stesso bar, la spesa. Le sue telefonate erano sempre piene di vita, a volte divertenti, altre volte un po’ ansiose. Era una donna intuitiva, schietta e capace di capire gli altri con poche parole.
Pianificava tutto nei minimi dettagli, chiedeva cento volte la stessa cosa, ma era parte del suo essere. Purtroppo, a poco a poco, ha dovuto rinunciare a tutto ciò che amava. Ma la rete di relazioni che ha creato è ancora qui, a parlare della sua vitalità e del suo amore per la vita. Oggi siamo qui, nella chiesa di San Matteo a Napoli, per salutarla e per ricordare tutto l’amore che ha saputo donare a chiunque abbia incrociato il suo cammino. Maria Rosaria, sarai per sempre nei nostri cuori.