La notte scorsa è stata una notte di paura a Secondigliano, dove un commando ha aperto il fuoco con un fucile d’assalto contro la macelleria Michelini, dove lavora il ras Gennaro Casaburi. Questo episodio si inserisce in una lunga serie di minacce e attentati che coinvolgono il 46enne ras legato ai clan Marino.

Il proprietario della macelleria ha scoperto i segni di minaccia ieri mattina e ha subito avvertito la polizia. Dalle indagini è emersa la potenza di fuoco utilizzata dal commando per lanciare il proprio messaggio intimidatorio. Il ras Casaburi è stato interrogato e ha negato di aver ricevuto minacce o richieste estorsive. Gli investigatori si sono concentrati sul suo dipendente “scomodo”.

Il ras Gennaro Casaburi, noto come o’ tramonto, vive a pochi passi dalla macelleria, nonostante sia agli arresti domiciliari. Era stato autorizzato a lavorare presso l’attività commerciale. Le indagini portano al gruppo Maione del Perrone, con cui Casaburi era entrato in conflitto. Nel 2020 era sopravvissuto a un agguato e per quel tentato omicidio erano stati arrestati l’emergente ras Vincenzo Maione e alcuni suoi seguaci.

Il 18 febbraio 2021 Casaburi aveva cercato vendetta per l’agguato subito, scatenando una notte di violenza che aveva portato a un ferimento. Successivamente, aveva minacciato il padre di Vincenzo Maione e aveva anche sequestrato dipendenti di un bar per recapitare minacce di morte alla vittima.

È evidente che la situazione a Secondigliano è molto tesa e che le tensioni tra i clan continuano a crescere. Speriamo che le autorità competenti possano risolvere la situazione e garantire la sicurezza dei cittadini di questa zona.

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