La lotta contro la Camorra continua a Napoli. Nonostante l’evoluzione della criminalità organizzata, che si è adattata ai tempi moderni, rimangono ancora presenti metodi feroci e spietati come le minacce di morte ai familiari dei pentiti. È quanto è emerso dalle indagini sul boss Patrizio Bosti e la sua famiglia, legati alla potente Alleanza di Secondigliano.

Il boss, fermato di nuovo in carcere poco dopo la sua scarcerazione, non ha esitato a minacciare di impiccare il genero Luca Esposito, collaboratore di giustizia. Bosti è stato descritto come un criminale spietato, pronto a tutto pur di mantenere il potere, arrivando persino a minacciare i nipoti per far tacere il genero.

I Contini, considerati la cosca più potente di Napoli insieme ai Mallardo e ai Licciardi, sono attivi dal 1970 e controllano un vasto territorio cittadino. La loro alleanza ha rafforzato il dominio e ampliato i traffici illeciti, come il riciclaggio di denaro proveniente da droga ed estorsioni.

Le recenti operazioni delle forze dell’ordine hanno colpito duramente il clan dei Bosti, portando all’arresto del boss e dei suoi familiari. Le accuse includono minacce gravi e tentativi di ostacolare la collaborazione con la giustizia, rappresentando un duro colpo per i Contini e la zona grigia dell’economia.

Il procuratore Nicola Gratteri ha sottolineato l’importanza di continuare la lotta contro la Camorra, nonostante la strada sia ancora lunga. È fondamentale un impegno costante da parte delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della cittadinanza per estirpare il malaffare e costruire un futuro migliore per Napoli e la Campania.

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