L’ex presidente dell’ente di formazione Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, ha visto revocata la misura interdittiva che lo riguardava. Il provvedimento è stato firmato dal gip del tribunale di Avellino, Giulio Argenio, su parere favorevole del Pm e accogliendo l’istanza del suo difensore Nello Pizza. La misura cautelare era stata imposta a Ciarcia per indebita compensazione, peculato, fatturazione inesistente e false comunicazioni sociali. Tuttavia, il gip ha deciso che la revoca fosse necessaria considerando il ruolo svolto dall’ex amministratore all’interno dell’ente.

La sentenza sulle tredici richieste di rinvio a giudizio nei confronti di Ciarcia e altri indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’Alto Calore è stata rinviata al 18 ottobre. Il Gup del Tribunale di Avellino ha deciso di posticipare la decisione sull’eventuale rinvio a giudizio per 11 indagati e sulle due richieste di abbreviato presentate durante l’udienza.

La società di Corso Europa si è costituita parte civile nel processo, rappresentata dal penalista Benedetto Vittorio De Maio. L’Alto Calore e la nuova dirigenza hanno scelto di costituirsi contro gli ex vertici della Società di Corso Europa. Le contestazioni riguardano indebita compensazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e peculato. L’inchiesta, condotta dal Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Avellino, è partita nel febbraio 2023 dopo la denuncia di un dipendente dell’ente di Corso Europa.

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