Ventuno mesi di reclusione. Questa è stata la sentenza emessa dal giudice monocratico Alessandra Vona del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di un intero nucleo familiare attivo nel settore della distribuzione del gas, coinvolto in un processo per lesioni, violazioni di domicilio e atti persecutori nei confronti dei vicini.

I condannati sono Vito Esposito, 55 anni; Salvatore Esposito, 61 anni; Giulio Esposito, 50 anni, a cui sono stati inflitti 11 mesi di reclusione, e Carlo Bove, 52 anni; Domenico Esposito, 53 anni; Donato Esposito, 39 anni, a cui sono stati inflitti 10 mesi di reclusione. Tutti residenti a Maddaloni. Il giudice ha concesso la sospensione della pena per Donato Esposito, Domenico Esposito, Salvatore Esposito e Carlo Bove.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Stefania Pontillo, che aveva richiesto una pena di sei mesi di reclusione, gli imputati, difesi dall’avvocato Romolo Vignola, si sarebbero introdotti nella casa dei vicini, sfondando il portoncino d’ingresso, scatenando una colluttazione che ha causato lesioni ai coniugi e al figlio minore dei residenti. Il capofamiglia è stato aggredito con calci e pugni, subendo anche un colpo all’occhio che gli ha causato il distacco della retina, necessitando di un intervento d’urgenza presso l’ospedale civile di Caserta.

La moglie è stata trascinata giù per le scale per i capelli, colpita con calci e pugni che le hanno causato la rottura di una costola. Anche il figlio è stato malmenato mentre cercava di difendere i genitori. L’episodio di violenza è avvenuto nel giugno 2021, mentre gli atti persecutori risalgono all’aprile 2021, con minacce di morte e insulti. Le vittime si sono costituite parte civile con gli avvocati Michele e Giuseppe Ferraro.

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