La vicenda delle sette persone intossicate a Napoli dopo aver bevuto del latte di mandorla offerto da uno sconosciuto sembra finalmente aver trovato una svolta. Una persona è stata portata in caserma e sottoposta a fermo, ma non specificamente per questo episodio, bensì per un’altra vicenda di natura diversa, una rapina. Tuttavia, successivi accertamenti hanno fatto cadere su di lui anche il sospetto di essere l’uomo del latte di mandorla, anche se l’accusa non gli è stata ancora formalizzata.

La vicenda, che ha destato preoccupazione e allarme sociale, ha coinvolto sette persone che si sono sentite male dopo aver bevuto il latte di mandorla offerto dall’uomo. Tre di loro sono il titolare di un negozio di surgelati, sua figlia e una commessa, che sono stati ricoverati all’ospedale Pellegrini ma sono stati dimessi poco dopo. Altri quattro casi si sono verificati con delle commesse di un discount, anch’esse ricoverate per presunta intossicazione ma poi dimesse.

Si ipotizza che l’uomo abbia messo nel latte di mandorla un sonnifero o una sostanza per stordire le vittime, ma i motivi dietro questo gesto rimangono ancora oscuri. Le vittime non hanno perso conoscenza, ma hanno accusato un malore solo successivamente. Non è stato portato via nulla dai negozi visitati, quindi resta da capire il movente dietro queste azioni.

Le indagini sono ancora in corso e diverse persone hanno fornito testimonianze utili per identificare l’uomo responsabile. Un cinquantenne è stato fermato per rapina e si ipotizza che possa essere anche l’uomo del latte di mandorla. L’uomo è accusato di rapina aggravata e lesioni personali aggravate, e domani ci sarà l’udienza di convalida del fermo.

I Carabinieri stanno svolgendo indagini approfondite per trovare riscontri all’ipotesi investigativa e gli accertamenti sono ancora in corso. Resta da vedere se il fermato sia davvero il responsabile dell’intossicazione delle sette persone a Napoli.

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