Scena muta dal gip per il ras dei Casalesi Raffaele Della Volpe e per i suoi due scagnozzi, Luciano Esposito e Francesco Saverio Pirozzi. Hanno, invece, respinto con forza le accuse Sebastiano Iannone ed Elio Roma. Questo l’esito degli interrogatori di garanzia svolti dinanzi al giudice Marco Discepolo per i 5 indagati per usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.

I fatti si sono verificati tra Trentola Ducenta e Villa Literno. La vittima, amico di vecchia data di Iannone e suo ex socio, sarebbe stato condotto al cospetto del ras dei Casalesi Della Volpe per la restituzione, con gli interessi, di un presunto debito di 45mila euro relativi una società di vendita di attrezzi per l’edilizia. Iannone, iniziale finanziatore dell’impresa, avrebbe chiesto 100mila euro alla vittima quale restituzione del capitale con gli interessi: “Lo sai che faccio l’usuraio”, gli avrebbe riferito.

Per essere più convincente la vittima – un imprenditore del casertano operativo in Veneto – sarebbe stata condotta al cospetto di Della Volpe che avrebbe imposto la dazione del denaro. E per far capire che facevano sul serio, si sarebbero introdotti in una proprietà della vittima e bruciato due auto (convinti che fossero sue mentre invece erano delle inquiline). In seguito alla denuncia della vittima e dell’altro socio, i carabinieri di Casal di Principe hanno arrestato i 5.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Mario Griffo, Gaetano Laiso e Massimo D’Errico.

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