NAPOLI. Un’ombra minacciosa si allunga sulle strade della periferia ovest di Napoli. È quella del ras Massimiliano Esposito “’o scognato”, leader dell’omonimo clan con base a Bagnoli, che secondo gli inquirenti della Dda sarebbe ancora attivo sul territorio e socialmente pericoloso. La circostanza è emersa dalla relazione che il pubblico ministero dell’Antimafia ha letto ieri mattina davanti al giudice monocratico Corleto del tribunale di Sorveglianza, chiamato a decidere in merito all’opportunità di revocare o prorogare la misura della libertà vigilata alla quale il boss è ormai sottoposto da un anno e mezzo, cioè da quando è tornato completamente a piede libero. Il magistrato non ha ancora sciolto il nodo e la decisione dovrebbe arrivare entro la prossima settimana. Sullo sfondo resta intanto la violenta fibrillazione camorristica che ormai da tre anni sta caratterizzando i quartieri Bagnoli e Fuorigrotta, dove sono stati registrate decine di sparatorie e numerosi agguati eccellenti, a partire da quello costato la vita al “patriarca” Antonio Volpe, ammazzato a colpi di pistola in via Leopardi nel marzo 2021. Anche Massimiliano Esposito è a sua volta finito nel mirino e proprio questa circostanza, secondo la procura di Napoli, sarebbe sintomatica della sua perdurante attività sul territorio. Il riferimento del pm è a quanto avvenuto a settembre scorso a Bagnoli. Quel giorno, infatti, un commando composto da dodici uomini armati fino ai denti è partito da Fuorigrotta e ha raggiunto il quartiere Bagnoli. In via Maiori, strada in cui da qualche tempo vive “’o scognato”, si è poi fermato per alcuni secondi, sparando diversi colpi di pistola e lanciando preoccupanti minacce e insulti all’indirizzo del ras. La linea della procura non è però condivisa dalla difesa del boss, rappresentata dall’avvocato Rocco Maria Spina, che ieri mattina ha chiesto al tribunale di Sorveglianza la revoca della misura della libertà vigilata. Esposito è attualmente sottoposto al divieto di lasciare la propria abitazione dopo le nove di sera e all’obbligo di firma la domenica. Intanto l’atmosfera nella zona flegrea resta più tesa che mai. Polizia e carabinieri sono ancora a caccia dei sicari che a inizio luglio hanno sparato all’impazzata tra via Consalvo e via Leopardi. Un raid che qualche ora più tardi sarebbe poi andato in replica proprio a Bagnoli: se nel primo caso sono stati però repertati numerosi bossoli, nel secondo le forze dell’ordine non hanno trovato riscontri, ma solo alcune segnalazioni “informali”. In ogni caso per fortuna nessuno è rimasto ferito e i carabinieri della compagnia Bagnoli stanno cercando, attraverso le immagini della videosorveglianza, di identificare i quattro partecipanti al primo scontro: presumibilmente affiliati ai due gruppi di camorra contrapposti da mesi, i Troncone di Fuorigrotta e gli Esposito-Iadonisi con base tra il rione Lauro e Bagnoli. Dunque la fibrillazione negli ambienti criminali sta di nuovo tornando a crescere anche nell’area flegrea e in particolare a Fuorigrotta.