La Guardia di Finanza ha recentemente scoperto una complessa filiera dedicata all’introduzione di alcol di contrabbando in Italia, con laboratori clandestini e società di copertura anche a Caserta.

L’indagine ha avuto inizio a Treviso, dove sono stati introdotti in Italia ingenti quantitativi di alcol etilico di contrabbando al fine di produrre illegalmente bevande alcoliche come whisky, grappe, limoncelli, gin, vodka, distillati e altri liquori. Ventuno persone sono state accusate di aver introdotto circa un milione di litri di alcol etilico importato dall’Est Europa tra il 2022 e il 2024, evadendo accise e Iva per un totale di 11,5 milioni di euro. Le accuse includono sottrazione all’accertamento dell’accisa sulle bevande alcoliche, irregolarità nella circolazione di prodotti sottoposti ad accisa, alterazione di contrassegni dell’Amministrazione Finanziaria, ricettazione e contraffazione di marchi e sostanze alimentari.

Durante l’operazione sono stati sequestrati 85.000 litri di alcol etilico, 2 autoarticolati e 3 laboratori clandestini per la produzione illegale di superalcolici, dotati di tutte le attrezzature necessarie. L’alcol etilico veniva importato dalla Polonia, Slovenia e Serbia e introdotto in Italia principalmente attraverso il valico di Tarvisio, spacciato come liquido igienizzante o altri prodotti per eludere i controlli.

Sono state scoperte e sequestrate tre fabbriche clandestine di superalcolici, una delle quali a Caserta, dove l’alcol veniva sottoposto a processi chimici e di filtraggio per renderlo cristallino. Inoltre, sono state individuate 12 società di copertura utilizzate per simulare l’importazione dei prodotti igienizzanti. Nel complesso, è stato ricostruito un flusso di un milione di litri di alcol introdotti illegalmente in Italia.

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