Dopo l’arresto di due giovani di Pagani, eseguito al termine di un inseguimento in auto e la scoperta di due pistole, i carabinieri cercano ora un terzo uomo. Si muove in questa direzione l’indagine degli uomini del nucleo operativo di Nocera Inferiore, che giovedì scorso avevano arrestato Alfonso Verziero e Michele D’Auria Petrosino, di 27 e 18 anni. Dall’auto dei due era uscita una terza persona, una volta che il veicolo era arrivato in via Gramsci a Nocera, la quale prima di fuggire in una strada adiacente, aveva estratto una pistola dalla cintola che aveva poi nascosto in una fioriera. Si trattava di una Beretta semiautomatica calibro 9, con matricola abrasa e completa di 8 proiettili. La sequenza era stata ripresa da un video. Poco prima, D’Auria avrebbe lasciato cadere dal finestrino una seconda pistola, recuperata in seguito e sequestrata, insieme ad un caricatore. Si trattava di una calibro 9 Pak, priva di matricola, con all’interno un proiettile.

L’inseguimento era scaturito dopo che chi era alla guida della Renault, Verziero, aveva aumentato la velocità alla vista della paletta con tanto di alt mostrata dai carabinieri. La decisione di controllare i due ragazzi era maturata a sua volta da una serie di informazioni raccolte dagli inquirenti, secondo le quali i due viaggerebbero spesso armati. Un riscontro ottenuto nell’immediatezza, con il sequestro delle due pistole. Il 27enne era inoltre in possesso di 3.434 euro mentre D’Auria di 920 euro. Il Gip aveva confermato il carcere per i due indagati, partendo dalla “dimostazione di una personalità trasgressiva degli arrestati e dall’incapacità di contenere i propri impulsi, attesa la resistenza opposta al controllo dei militari: sono dati che escludono una prognosi favorevole in ordine al rispetto di meno afflittive misure: ed invero, anche la misura dei domiciliari, pur con modalità di controllo a mezzo di strumenti elettronici, non appare adeguata a contenere con ragionevole certezza il più che fondato pericolo di reiterazione”. E non potrebbe “impedire ai due indagati di mantenere i contatti con gli ambienti criminali in cui sono calati e dai quali verosimilmente provengono armi clandestine che non vengono affidate a chiunque”. Oltre al terzo uomo, si analizzano anche le armi sequestrate per verificare il potenziale uso in ulteriori episodi caratterizzati dall’esplosione di colpi da un’arma da fuoco. Di recente, come in passato, sono stati numerosi gli episodi di questo genere a Pagani.

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