Una serie di raid è stata condotta durante la notte contro obiettivi terroristici nel Libano, dopo l’attacco di ieri a Majdal Shams che ha causato almeno 12 morti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che gli Hezbollah “pagheranno un prezzo alto” e ha deciso di rientrare in Israele in anticipo dal suo viaggio negli Stati Uniti per convocare il gabinetto di sicurezza. L’Aeronautica militare israeliana ha colpito diversi obiettivi terroristici di Hezbollah nel territorio libanese, inclusi depositi di armi e infrastrutture terroristiche. Gli Stati Uniti hanno espresso il loro sostegno alla sicurezza di Israele e condannato gli attacchi terroristici. L’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri ha chiesto un’indagine internazionale sull’attacco e ha esortato tutte le parti a evitare ulteriori escalation. Netanyahu ha consultato il suo governo e accelerato il ritorno in Israele per affrontare la situazione. Il ministro degli esteri Israel Katz ha dichiarato che Hezbollah ha superato ogni limite e che Israele affronta una guerra totale. Israele ha consegnato una proposta aggiornata per un possibile cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in attesa di una verifica a Roma. Mentre la tensione sale, Israele continua ad attaccare Gaza con Hamas che denuncia oltre 30 morti. La comunità drusa ha reagito duramente all’attacco degli Hezbollah, con il leader spirituale che ha condannato l’attacco come omicida. La situazione si fa sempre più tesa, con il rischio di una guerra aperta e totale.