Il territorio dell’Agro Vesuviano è stato nuovamente colpito da una frana di fango e detriti a Gragnano, mettendo in evidenza la problematica della sicurezza nella zona montuosa. Negli ultimi anni, la fascia pedemontana dei Monti Lattari, che si estende da Castellammare di Stabia fino a Cava de’ Tirreni, è stata oggetto di numerose frane a causa di poche precipitazioni. La situazione è diventata critica per le città ai piedi di questa zona, rendendo urgente la necessità di mitigare il rischio idrogeologico.

Un triste ricordo è quello di Sarno, dove nel 1998 una colata di fango e detriti ha causato gravi danni. Purtroppo, negli ultimi vent’anni poco è stato fatto per proteggere queste zone dalle frane e dagli incendi, senza un programma di riforestazione per ripiantare gli alberi distrutti. La mancanza di interventi ha ulteriormente aumentato il rischio idrogeologico in queste aree pedemontane.

È fondamentale che la Regione Campania e gli enti locali si impegnino nella mappatura delle criticità idrogeologiche per pianificare interventi efficaci. Al momento, la gestione del rischio sembra ancora lontana da una vera e propria pianificazione concreta. È necessario agire con urgenza per garantire la sicurezza di queste comunità esposte al pericolo delle frane.

La situazione richiede un’immediata azione da parte delle autorità competenti per evitare tragedie simili a quelle del passato. La sicurezza dei cittadini e la tutela del territorio devono essere le priorità assolute in queste zone a rischio.

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