Il processo per Angelo Gentile, l’anziano di 84 anni di Baia Domizia accusato dell’omicidio di Pietro Caprio, l’insegnante di scienze motorie di 58 anni di Cellole, si aprirà davanti alla Corte d’Assise nel mese di novembre. La decisione è stata presa dal giudice Alessia Stadio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Gionata Fiore.

Durante l’udienza, sono state ammesse le costituzioni di parte civile dei familiari della vittima. Tuttavia, l’avvocato di Angelo Gentile, Gabriele Gallo, ha presentato una diversa ricostruzione dei fatti rispetto a quella della Procura. Secondo Gallo, la morte di Pietro Caprio sarebbe avvenuta per asfissia e non per il colpo di fucile al basso ventre. Questo farebbe pensare che Caprio fosse ancora vivo quando l’auto è stata incendiata.

Inoltre, è emerso che una seconda vettura è arrivata sul luogo a distanza di 40 minuti dalla vettura di Gentile. Quest’auto apparteneva al genero di un ufficiale dei carabinieri in servizio a Mondragone, la cui moglie aveva frequenti contatti con la vittima. L’ufficiale è stato presente durante la perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Caprio senza alcuna giustificazione.

Questi dettagli verranno chiariti durante il dibattimento in Corte d’Assise. In attesa del processo, resta ancora da scoprire la verità su ciò che è accaduto a Pietro Caprio e su eventuali complicazioni nella vicenda che coinvolgono altri soggetti.

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